Intreccio (ornamento)

L'intreccio trae spesso il suo effetto estetico dal principio del nodo o del passaggio alternativo sopra/sotto di un nastro morbido. La forma può essere chiusa (come qui), o ripetuta ad anello "infinito", cioè in un fregio chiuso su sé stesso, facendo per esempio il giro di un pezzo di tessuto,[1] di una pagina di pergamena miniata, di un baule dipinto, o ancora di un braccio se si tratta di un tatuaggio
Certi intrecci sono composti unicamente di figure animali (qui un cane o lupo)
Principio di costruzione di un fregio a partire dall'intreccio semplice di 4 "corde". Questa "sequenza" può essere ripetuta all'infinito

Gli intrecci sono una forma ornamentale (pittorica, di bassorilievo o incisa) basata sulla ripetizione di motivi di curve intrecciate, più o meno complesse, incrociate ed aggrovigliate, che evocano i nodi che si possono fare con delle corde o gli intrecci dei cesti.[2]

La parola "intreccio" designa di preferenza i motivi decorativi celtici, imparentati o che li evocano (vichinghi ad esempio), mentre la parola "arabesco" è riservata piuttosto ai motivi che richiamano quelli utilizzati in Vicino Oriente nell'arte decorativa detta cosiddetta araba o arabeggiante, arabo-andalusa ecc., i quali evocano più frequentemente gli elementi vegetali (steli, foglie, viticci) che le corde intrecciate.[2]

Altre forme d'intreccio sono state utilizzate nel mondo per la decorazione, ad esempio per i tatuaggi a cui s'ispirano certe forme moderne (tatuaggi veri o disegni all'henné) così come motivi celtici o nord-europei tradizionali o rivisitati.

Forme antropomorfe o di animali, o evocanti vegetali sono frequentemente mescolati ai motivi tradizionali dell'intreccio.

L'intreccio in italiano può anche definire in un testo le componenti temporali, spaziali e legate al sistema dei personaggi.[2]

  1. ^ Tessitura, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 26 aprile 2014.
  2. ^ a b c Intreccio, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 26 aprile 2014.

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